Storia di Acerno
I primi insediamenti umani risalgono all’Età Neolitica come dimostra il calco della zanna del Mammuth Primigenius datato Il centro fu originato dalla distruzione dell’antica Picentia, rasa al suolo dai Romani per punire i Picentini per la connivenza con Annibale durante la seconda guerra punica. Un nucleo di superstiti si stanziò sulle alture tra l’Accellica (m. 1660), il Polveracchio (m. 1790) ed il Cervialto (m. 1809). La sua storia s’identifica con quella della Diocesi e la prima testimonianza della presenza di un vescovo è datata secolo XII. Acerno perse la sua sede arcivescovile nel 1818 con la bolla “De Utiliori” e fu affidata in amministrazione perpetua all’Arcivescovo di Salerno. Tipica è anche l’archeologia industriale, in quanto nel ‘700-800 avevano rilievo le attività di ferriere e cartiere (queste ultime, nel 1848, davano lavoro a 30 operai e producevano 8000 risme di carta). Il 15 settembre 1943, in pieno conflitto mondiale, la città fu bombardata dalle forze aeree anglo-americane e fu distrutto in parte il palazzo vescovile, alcune chiese e numerosi caseggiati.
Monumenti e bellezze naturali
- Cattedrale di S. Donato in stile barocco e con campanile sormontato da una cuspide a bulbo con raffigurazione degli Evangelisti del Pallante
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli
- Convento di S. Antonio dei Frati Minori Osservanti
- Santuario della Madonna delle Grazie con altare in marmi policromi ed effigie della Madonna delle Grazie incoronata
- Resti delle Cartiere
- Calco della zanna di Mammuth Primigenius presso la Biblioteca Comunale
- Monti Accellica (m. 1660); Cervialto (m. 1809); Mai (m. 1607); Polveracchio (m. 1790); Terminio – Tuoro (m. 1806) con paesaggio costellato di doline, campi carsici ed inghiottitoi che trasmettono le acque dilavanti
- Grotta di Strazzatrippa e degli Angeli, condotti carsici
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