Il Monte Nebulano sovrasta il paese e, proprio alle sue falde, si stanziarono popolazioni indigene sin dal VII sec. a. C. Con l’arrivo dei Longobardi divenne avamposto del Ducato di Benevento. Subì due terribili distruzioni: nel 1137da Ruggero II d’Altavilla e nel 1392, ma riuscì sempre a risollevarsi divenendo feudo dei Grimaldi, dei Pignatelli e dei Genovesi. I corvi che svolazzano sul Monte Nebulano danno origine alla parola Montecorvino, mentre Rovella potrebbe provenire dal francese “ruelle”, che significa piccola strada (tipiche del centro storico del paese) o dall’aggettivo ribelle.
Ottimi i gelati e gli spumoni “alla castellana”, resi celebri da Francesco Mastriani nel suo romanzo “La sonnambula di Montecorvino”. Si narra che compose l’opera mentre era ospite presso una famiglia nobile del posto e che rinviava sempre la conclusione del libro per godere di più dell’ospitalità. La vecchia ricetta del gelato “alla castellana” a base di amarena fu preparata da una certa Donna Rosalia.
Città che ha dato i natali al missionario francescano Beato Giovanni da Montecorvino, primo vescovo di Pechino (1247/1328); al Beato Nicola da Montecorvino, martirizzato al Cairo nel 1358; a Gian Camillo Gloriosi, che successe a Galileo Glieli alla cattedra di astrofisica a Padova (a cui è intestato un Osservatorio Astronomico, meta di amatori, studenti e sede di convegni internazionali); i fratelli Luca e Pomponio “Gaurici” (perché nati nella frazione Gauro), esponenti del Rinascimento.
È possibile effettuare itinerari naturalistici presso la Grotta del Diavolo ed il castello sul Monte Nebulano, lungo il fiume cornea, alla Fontana del Vescovo. Origini molto antiche ha l’artigianato ceramico, sia nel settore laterizio (si lavora l’argilla ancora con il forno a legna) sia in quello degli oggetti d’uso. Da visitare le numerose chiese, i castelli ed i palazzi.

Storia di Montecorvino Rovella

Il Monte Nebulano sovrasta il paese e, proprio alle sue falde, si stanziarono popolazioni indigene sin dal VII sec. a. C. Con l’arrivo dei Longobardi divenne avamposto del Ducato di Benevento. Subì due terribili distruzioni: nel 1137da Ruggero II d’Altavilla e nel 1392, ma riuscì sempre a risollevarsi divenendo feudo dei Grimaldi, dei Pignatelli e dei Genovesi.
I corvi che svolazzano sul Monte Nebulano danno origine alla parola Montecorvino, mentre Rovella potrebbe provenire dal francese “ruelle”, che significa piccola strada (tipiche del centro storico del paese) o dall’aggettivo ribelle.
Città che ha dato i natali al missionario francescano Beato Giovanni da Montecorvino, primo vescovo di Pechino (1247/1328); al Beato Nicola da Montecorvino, martirizzato al Cairo nel 1358; a Gian Camillo Gloriosi, che successe a Galileo Glieli alla cattedra di astrofisica a Padova (a cui è intestato un Osservatorio Astronomico, meta di amatori, studenti e sede di convegni internazionali); i fratelli Luca e Pomponio “Gaurici” (perché nati nella frazione Gauro), esponenti del Rinascimento.

 

Monumenti e bellezze naturali

  • Santuario di Maria SS. dell’Eterno (1623), ove venne rinvenuta una icona in una grotta, dalle cui rocce scaturì una sorgente d’acqua
  • Duomo dei SS. Apostoli e Paolo (1274)
  • Convento di Santa Maria della Pace costruito nel 1518 nel logo in cui fu stipulata la pace tra due famiglie locali rivali, i Damolidei e gli Arminio
  • Convento delle Suore di Santa Sofia (1719), che ospitò la patriota Luisa Sanfelice
  • Cappella di Sant’Ambrogio, rudere di epoca longobarda
  • Castello Nebulano, che ospitò lo scrittore Francesco Mastriani, autore de “La sonnambula di Montecorvino”
  • Grotta del Diavolo e Fontana del Vescovo
  • Osservatorio Astronomico “Gian Camillo Gloriosi”

 

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